Auschwitz non si dimentica: è dovunque
Lo sterminio è all'ordine del giorno, la deportazione è all'ordine del giorno, il razzismo è politica di governo
La senatrice Liliana Segre dice di temere che la memoria della Shoah possa scomparire o essere ridotta a poche righe sui libri di scuola del futuro.
Io direi che non c’è questo pericolo, perché l’orrore dell’internamento, della pulizia etnica, della deportazione e dello sterminio è più che mai all’ordine del giorno.
Lo sterminio è pianificato da LavenderAI, ed eseguito in modo sistematico nella striscia di Gaza, nei territori occupati della Cisgiordania, nei villaggi del sud del Libano. Deportazione è la parola chiave del trionfante presidente americano. Campi di concentramento per migranti fioriscono tutt’intorno al mar Mediterraneo. I torturatori di passaggio in Italia, dopo avere assistito alla partita sono riaccompagnati a casa loro con voli di stato.
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Pensare dopo Gaza sarà in libreria dal 15 febbraio
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Pensare dopo Gaza sarà in libreria dopo il 10 Febbraio
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nazisti senza Hitler
Alice Weidel, leader dell’AfD, il partito che persegue in Germania una politica razzista di deportazione, ha rivelato che Hitler era un comunista. Gli storici potrebbero ricordarle che Hitler uccise trecentomila comunisti, e che il Nazismo fu sconfitto grazie ai comunisti, ma gli storici non contano niente, di fronte alla potenza di X, il network globale di proprietà di un razzista sudafricano.
Hitler è un cane morto per gli hitleriani di oggi. Non perché era un comunista, ma per un paio di ragioni facili da comprendere: la prima ragione è che Hitler è stato sconfitto, e i nazisti di oggi tollerano solo i vincenti per auto-definizione trumpiana. Non gli piace essere identificati con lo sconfitto Hitler o lo sconfitto Mussolini.
La seconda ragione la spiega colui che possiamo considerare come il teorico dell’ultra destra globale: Anders Breivik, un norvegese che l’11 de marzo del 2011 assassinò settantasette giovani socialisti sull’isola di Utoja, dopo avere fatto esplodere una bomba nel centro di Oslo. Breivik aveva pubblicato in Internet un Manifesto dell’indipendenza europea che oggi potrebbe essere adottato da molti partiti di governo in Europa e Nord-America.
Quel manifesto parlava di sostituzione etnica, di superiorità della razza bianca, e accusava le donne di essere alleate degli invasori islamici…. Insomma tutto quello che ora è divenuto senso comune della politica occidentale. Ma Hitler, spiegava Breivik, ha sbagliato perché ha pensato che gli ebrei fossero nemici della razza bianca. Al contrario, dice Breivik, gli ebrei sono alleati nella difesa della civiltà superiore, i cui nemici sono tutti gli altri, cominciando con i musulmani, per seguire con i migranti di ogni provenienza.
Nel suo Discours sur le colonialisme del 1951, Aimée Cesaire spiegava da un altro punto di vista perché Hitler è stato abbandonato dai colonialisti:
«Quel che gli europei non perdonano a Hitler non è il crimine in sé, il crimine contro l’umanità, l’umiliazione dell’umano in sé, ma il crimine contro l’uomo bianco, l’umiliazione dell’uomo bianco. Quel che non si perdona a Hitler è il fatto di avere applicato in Europa le tecniche coloniali accettate con gli arabi in Algeria, i coolies dell’India e i neri dell’Africa».
E gli indigeni dell’America del nord e del sud, aggiungo io.