Lo Sterminio Intelligente/Dies Irae a Buenos Aires
LAVENDER: Intelligenza Artificiale / demenza naturale. Lo sterminio è la mission dell'Intelligenza dissociata dalla coscienza /Max Esteban porta Dies Irae a Buenos Aires
Automazione del genocidio: Lavender
Le guerre del secolo ventuno sono sempre meno combattute da esseri umani. Gli esseri umani ne sono le vittime, ma gli esecutori dello sterminio sono macchine. Macchine guidate sempre meno da uomini, perché la tendenza implicita nei sistemi di intelligenza artificiale (dotati di capacità di auto-apprendimento e deep learning) è quella di liberare gli umani (organismi aleatori spesso dotati di coscienza e di sensibilità) dal compito di torturare, mutilare, uccidere e sterminare, per lasciare questa incombenza a sistemi dotati di intelligenza.
MAX ESTEBAN: INVESTORS 03
Max Esteban is a Barcelona based visual artist who works on the point of intersection between photography and info-synthetic visual generation. His obsessional object is the techno-financial extermination, in the Baudrillard sense of “extermination du réel à travers la simulation”.
On October 26 Max Esteban’s exhibition DIES IRAE will open at Museo Universidad Nacional Tres de Fevrero (MUNTREF) Buenos Aires
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La parola “intelligenza” denota la capacità di eseguire un compito, indipendentemente dalla sua utilità sociale, liceità etica e così via, e soprattutto indipendentemente dall’emotività.
Intelligenza senza sensibilità, intelligenza senza coscienza: la macchina intelligente sterminatrice è il prodotto generale del sistema capitalistico nell’epoca dell’automazione intelligente.
Il nazismo novecentesco doveva tenere conto dei limiti dell’intelligenza emotiva, come Jonathan Little mostra nel suo terribile romanzo Le benevole.
Il tecno-nazismo del secolo ventuno di cui i sionisti sono il simbolo e l’avanguardia, si emancipa da questi limiti.
Il lavoro di uccidere è usurante, come abbiamo imparato leggendo quel romanzo che racconta la fatica psichica di una SS: l’organismo umano ha limiti fisici e psicologici da cui la macchina intelligente è emancipata.
Come apprendiamo da un servizio di Haaretz e da un servizio di CNN, la fatica psichica dello sterminio sta logorando i nervi degli sterminatori israeliani: suicidio, disturbi psichici post-traumatici, orrore di sé colpiscono i militari dell’IDF.
La mia previsione è che questi disturbi siano solo l’inizio di un collasso psichico generalizzato della società israeliana che non potrà sopravvivere a lungo all’Olocausto palestinese.
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The job of killing kills also the killer’s soul.
https://www.haaretz.com/israel-news/2024-05-12/ty-article-magazine/.premium/the-israeli-soldiers-who-took-their-own-lives-while-fighting-hamas-days-after-october-7/0000018f-6c88-d0ae-adef-eddded4f0000
Israeli soldiers are killing themselves. An entire nation is killing itself.
CNN about post traumatic stress disorder and suicide among Israeli soldiers.
https://edition.cnn.com/2024/10/21/middleeast/gaza-war-israeli-soldiers-ptsd-suicide-intl/index.html
Netanyahu, Ben Gvir, Smotrich have armed Israel against itself.
The genocide is provoking a process of mental disintegration of the Zionist State.
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Il drone è la figura dominante di questa nuova fase del Nazismo: la guerra ucraina e il genocidio di Gaza sono il teatro di sperimentazione di questa nuova fase della Terminazione - processo che si svolgerà a pieno nel secolo ventuno.
Drone è un velivolo caratterizzato dall'assenza di pilota umano a bordo. Il suo volo è controllato da computer che sanno vedere, udire, ed eseguire lo sterminio.
Dai primi modelli di grandi dimensioni, esclusivi di pochi eserciti, la tecnologia si è evoluta attraverso la costruzione di modelli piccolissimi e funzionanti in gruppo (droni a sciame), alla portata di chiunque per la loro economicità.
Il genocidio israeliano costituisce la prima applicazione su vasta scala di questa Automazione dello Sterminio. Non dobbiamo pensare che si tratti di un episodio isolato, non dobbiamo pensare che dopo questa vicenda eccezionale la guerra torni ad assumere le antiche fattezze disumanamente umane.
La disumanità si è finalmente emancipata dall’umano e può finalmente procedere automaticamente.
Nella competizione tecno-militare le macchine dello sterminio sono destinate a divenire pervasive. D’ora in poi ogni conflitto armato - che sia guerra nazionale, guerra religiosa, o guerra civile - farà sempre più uso di tecniche di Sterminio Intelligente.
972
La rivista israeliana 972 ha pubblicato nell’aprile 2024 il più agghiacciante servizio di cui io abbia memoria: descrive la struttura epistemica e pragmatica di un sistema di Intelligenza artificiale disegnato per individuare e colpire bersagli ipoteticamente ostili. Questi bersagli possono essere innocenti passanti, bambini che tornano da scuola, donne che vanno a prendere l’acqua alla fontana. Non importa. Lo sterminio automatico funziona stocasticamente, e la stocastica militare non può andare troppo per il sottile.
Il sistema israeliano di sterminio, che reca il leggiadro nome Lavender, è - come informa 972,
“Una macchina speciale che può elaborare massicce quantità di dati per generare potenziali obiettivi dei colpi militari nel corso di una guerra. Questa tecnologia risolve quel che può essere definito come il collo di bottiglia nell’individuazione dei nuovi bersagli e nella decisione di eseguire.”
(https://www.972mag.com/lavender-ai-israeli-army-gaza/)
Gli umani, dunque sono il collo di bottiglia, sono l’elemento di incertezza e rallentamento. Per quanto spietati e fanatici, gli umani sono comunque macchine indeterministiche: emotività, incertezza, stanchezza possono limitare la loro competenza omicida.
Occorre che la macchina intelligente sussuma poco alla volta l’intera sequenza di azioni che rendono possibile lo sterminio: individuazione visiva e sonora, catalogazione, selezione, eliminazione. E per finire auto-correzione e auto-perfezionamento nel perseguimento dello scopo superiore: instaurare l’ordine laddove gli umani sono il caos. Dunque rimuovere ogni elemento umano.
“Lavender ha giocato un ruolo essenziale nel bombardamento di palestinesi… la sua influenza sulle operazioni dell’esercito è stata così importante che i militari hanno trattato le informazioni della macchina guidata da intelligenza artificiale come se fosse decisioni umane….
Il sistema individuò in un primo tempo 37.000 palestinesi come sospetti militanti, e considera le loro case come obiettivi per bombardamenti aerei….
L’esercito israeliano ha attaccato sistematicamente gli individui scelti da Lavender nelle loro case, per lo più di notte, quando con loro c’erano intere famiglie….
Secondo due fonti che abbiamo interpellato, l’esercito ha deciso che per ogni operativo Hamas individuato da Lavender era permesso uccidere fino a 15 o venti civili… nel caso in cui il target fosse un ufficiale di Hamas, si autorizzava l’eliminazione di cento civili…..
La soluzione al problema, aggiunge l’ufficiale, è l’intelligenza artificiale. Disponiamo di una guida per la costruzione di una macchina di creazione di bersagli, basata su algoritmi di auto-apprendimento della macchina. In questa guida ci sono molti esempi di caratteristiche che permettono di individuare una persona come pericolosa, come essere in un certo gruppo di whatsapp, o come cambiare spesso cellulare, o come cambiare spesso indirizzo…
In guerra non c’è tempo per incriminare ogni bersaglio, perciò dobbiamo accettare un certo margine di errore nell’usare l’intelligenza artificiale, dobbiamo rischiare di fare dei danni civili collaterali, o di attaccare qualcuno per errore, e dobbiamo imparare a convivere con questa consapevolezza. (live with it).”
Questo ufficiale di cui 972 riporta le dichiarazioni conclude dicendo che, dopo avere ucciso centinaia, anzi migliaia, anzi decine di migliaia di bambini , di donne, di persone innocenti, occorre poi imparare a “live with it”. Vivere con la consapevolezza di essere uno sterminatore. Espressione raccapricciante che da sola ci dice a qual punto è arrivata la degradazione etica, e quanto profondo sia l’abisso di cinismo assassino in cui l’intera popolazione di Israele è sprofondata.
“B (una fonte di 972) ci ha detto che per questa automazione era normale generare un numero maggiore di bersagli da colpire. In un giorno senza molti bersagli (perché i criteri di definizione erano insufficienti) dovevamo abbassare la soglia di definizione. Continuamente i soldati ci premevano: dateci più bersagli. Ci gridavano. Abbiamo già ammazzato tutti i bersagli che ci avete dato ieri… Lavender e sistemi simili, come ad esempio quello chiamato Where’s daddy si combinano per ottenere l’effetto di uccidere intere famiglie… “
Gli organi ufficiali dell’esercito israeliano commentano con soddisfazione questi risultati della macchina da guerra intelligente:
“Lo stato di Israele è un attore ad alta competenza tecnologica, e sfrutta le sue competenze come parte del suo strumentario diplomatico per diventare leader nella progettazione del sistema internazionale di tech-governance. Il bisogno di supremazia tecnologica deriva a Israele dalle minacce che deve affrontare…” http://opiniojuris.org/2024/04/20/artificial-intelligence-in-the-battlefield-a-perspective-from-israel/
L’eliminazione mirata e la moltiplicazione degli assassini collaterali sono il risultato di un perfezionamento tecnico di cui Israele è l’avanguardia, ma non dobbiamo pensare che questo sia un fenomeno isolato e puntuale. L’intero occidente deve dotarsi di una governance tecnologica guidata dall’Intelligenza artificiale sterminatrice.
MAX ESTEBAN: Rhetorics of silence
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Intelligenza e coscienza
Gaza ci ha rivelato la verità conclusiva della storia umana: non c’è nessuna via di uscita dalla replicazione infinita del ciclo violenza-vendetta-violenza.
E allora perché esitare?
E’ necessario sterilizzare l’intelligenza, è necessario dissociare l’intelligenza dalla natura indeterministica dell’Inconscio, dell’emotività. Questo è il solo modo in cui possiamo comprendere l’intelligenza artificiale nel contesto della competizione economica e militare generalizzata.
La guerra è la continuazione logica dell’economia liberale, e la guerra richiede un uso illimitato dell’intelligenza.
Ma per poter rimuovere i limiti dell’intelligenza dobbiamo sapere quel che Yuval Harari osserva nel suo libro Homo Deus: la dissociazione dell’intelligenza dalla coscienza è la condizione per la piena applicazione dell’intelligenza.
La coscienza, ammesso che questa parola significhi qualcosa, è una limitazione dell’intelligenza. Mi riferisco alla coscienza etica, che significa sensibilità, cioè coscienza sensibile, coscienza incorporata. Il lavoro di uccidere, che è il lavoro più importante del tempo presente, l’investimento più rilevante dell’economia terminale, diviene tanto più produttivo quanto più l’intelligenza (omicida) si emancipa dalla coscienza (etica).
Da quando il Sionismo ha trasformato la popolazione israelita nel cuore di tenebra del suprematismo contemporaneo, Israele è diventata la Endlosung-Machine.
Per questo sappiamo che non ci sarà mai un dopo-guerra.
Nessuno può più credere che ci sarà pace in un qualche futuro, perché lo sterminio è stato incorporato in una macchina che si auto-corregge, si perfeziona, si connette e si espande, una macchina che nessuno ha la capacità di disattivare.
L’emergenza dell’intelligenza artificiale rivela di essere al tempo stesso la conseguenza dell’obsolescenza dell’uomo, e la condizione per la sottomissione tecnica definitiva degli umani. Questa è la verità essenziale da conoscere sull’intelligenza artificiale nell’epoca della guerra totale asintotica.
Tutto il resto sono chiacchiere per perditempo.
Aviv Kochavi, capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane, ha affermato che la metodologia di guerra israeliana si ispira alla teoria rizomatica di Deleuze e Guattari. La proliferazione asimmetrica di micromacchine da guerra è la migliore definizione dell’idea di trasformare oggetti di uso comune come cerca-persone e walkie-talkie in armi di distruzione di massa.
Solo i lettori ingenui potevano credere che la metodologia rizomatica di Deleuze e Guattari fosse una teoria per la liberazione. In realtà si tratta di qualcosa di molto più complicato e articolato: quella metodologia anzitutto concettualizza il modello economico fondato sulla distribuzione molecolare del controllo capitalistico. Poi l'iscrizione molecolare della guerra e del terrore in ogni singolo frammento della vita quotidiana e delle cose di uso comune.
La vita paranoica di Israele – un paese che è permanentemente ossessionato dall’odio delle popolazioni circostanti e che lo sarà sempre (per i pochi anni in cui le sarà concesso di sopravvivere prima del suicidio) è segnata da questa molecolarizzazione del terrore.
La guerra di sterminio è - se mi si concede il macabro gioco di parole - la killer application dell’Intelligenza artificiale.
L’Intelligenza artificiale può essere nata con intenzioni puramente scientifiche, o puramente economiche, o addirittura con ingenue intenzioni umanitarie. Ma il suo uso perfetto, specifico e definitivo è lo sterminio. Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare di una regolazione etica per l’intelligenza artificiale, abbiamo sentito parlare di allineamento della tecnologia ai “valori” umani. Si tratta di chiacchiere senza senso. Anzitutto: cosa vuol dire valori umani? Di quale universalità stiamo parlando? L'universalità del profitto, della competizione economica, della crescita illimitata? O l'universalità di qualcos’altro? Chi è il Padrone dell’Universalità dal momento che l’intera umanità è culturalmente in guerra?
L’idea di allineamento (alignment) dell’AI ai valori umani è un’inversione di ciò che è successo e sta accadendo realmente nel mondo della ricerca e applicazione dell’AI: le nostre facoltà cognitive sono state allineate alla formattazione digitale del mondo. Questo è successo negli ultimi cinquant’anni, e ora siamo giunti al passaggio finale: allineare l’intelligenza artificiale all’imperativo dello sterminio che domina l’inconscio e la ferocia della selezione naturale. Tutti i discorsi sull’etica dell'IA sono sciocchezze, perché si basano sulla rimozione e sull'oblio dell'uso militare dell'IA, che domina la ricerca, i finanziamenti e l’uso di questa tecnologia: intelligenza guidata dalla demenza, dalla psicosi, dall’orrore.
MAX ESTEBAN: A FOREST
L’intelligenza artificiale si fa un selfie
Al solicitar a una Red Neuronal Profunda de Inteligencia Artificial que se representara a sí misma, esta produjo imágenes que, inesperadamente, no son antropomórficas sino rizomáticas.
Estas imágenes pueden considerarse los primeros selfies de IA.
Las Redes Neuronales Profundas están diseñadas siguiendo algoritmos semejantes al propuesto por primera vez en el ensayo publicado en Nature en 1986 y que se presenta completo bajo las imágenes. Un algoritmo que podría equipararse al “ego vacío” que describe J.P. Sartre.
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Sábado 26 de octubre, MUNTREF / BUENOS AIRES
INAUGURACIÓN DE LA EXPOSICIÓN "DIES IRAE"
Max Esteban
SOBRE LAS POSIBLES FORMAS DEL MAÑANA
Viernes 25 de octubre
Auditorio Juncal
15:00 - 15:45 // Apertura - Restos del futuro
Diana Weschler y Ferran Barenblit (45 min)
15:45 - 16:45 // Capitalismo y Extinción
Conferencia de Diego Sztulwark (1h)
Break - 15 min
17:00 - 18:15 // Conversatorio: Tecnología y Poder
Claudia Kozak
Victor Penchaszadeh
Jazmin Adler
Modera: Daniel Link (1h 15 min)
18:15 - 19:30 // Conversatorio: La Deshumanización del Arte
Max de Esteban
Alicia Herrero
Mariano López Seoane
Modera: Santiago Olmo (1h 15 min)