Se le culle sono vuote la nazione invecchia e decade
note in margine all'intervento di alcune studentesse agli Stati Generali per la natalità
Qualche settimana fa Charles Michel, a corto di frasi originali, ha tirato fuori la vecchia barzelletta: “se vuoi la pace preparati alla guerra”.
Come meravigliarsi poi se le donne non fanno figli. Forse non hanno voglia di generare le vittime della guerra che si prepara. Né le vittime del cambio climatico irreversibile e dei cataclismi che sta già provocando. (immagina fra un po’).
immagine: creazione sintetica di Max Geraci
Ma come diceva Benito “se le culle sono vuote la nazione invecchia e decade.” Perciò mandano in giro qualcuno a dire che bisogna sbrigarsi a dare combattenti alla patria.
E l’integerrimo Macron lancia il réarmement démographique. E’ un ordine, più che un suggerimento. Lancia in resta: la Francia ha bisogno di eroi giovani da mandare a morire in Ucraina.
Impegnati nella guerra e nell’economia gli stati nazionali impongono la maternità come dovere patriottico, ma la loro battaglia è perduta. Molti segni fanno pensare che la sessualità umana, particolarmente quella etero, si stia modificando in modo profondo, o forse stia semplicemente scomparendo.
Il desiderio si manifesta sempre più nella sfera semiotica, sempre meno in quella sessuale, mentre dilaga il fastidio per il corpo proprio e per quello altrui: nausea per la sessualità che i media hanno ridotto a pornografia.
Disforia mundi.
Nessuna volontà politica può agire su queste tendenze.
I governi del nord del mondo si arrabattano nel tentativo di inventare politiche di rilancio della fertilità: l’effetto è patetico, e anche un po’ ripugnante: offrono denaro alle donne perché offrano il loro ventre alla patria, perché mettano al mondo soldati da trucidare con le armi sempre più letali di cui gli eserciti si stanno dotando.
Anche se le donne volessero procreare non sarebbe facile riuscirci, perché la fertilità maschile è crollata del 58% negli ultimi 40 anni e continua a scendere verso lo zero.
Quello che accadrà è largamente scritto nella materia fisica, chimica e biologica della terra e del corpo senescente: per questo la politica non può niente. Per questo la terminazione della civiltà umana si delinea come evento probabile nel futuro prossimo, perché iscritto nella composizione della materia chimica e fisica del pianeta, ma anche nella materia psichica della mente collettiva.
Gli umani (soprattutto le umane) cominciano a capire che il futuro sarà infernale: sarebbe meglio non offrire vittime innocenti all’inferno futuro (ormai presente) che appare senza alternative.